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Maleficent Mary.
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Cara regina
La magia era morta, e i mondi con essa.
Dopo gli ultimi eventi nefasti, di cui nessuno aveva più memoria, il tempo e lo spazio avevano cessato d’esistere. La terra sotto i nostri piedi si contorceva dolorante. Storybook stava scomparendo, per l’ultima volta.
(...)
Dopo un primo momento di panico, la popolazione si era lentamente calmata, rasentando una innaturale rassegnazione. Solo dopo si comprese il vero motivo: non era solo il mondo a contorcersi, ma anche le memorie e le menti delle persone. Non si ricordava più, si viveva e basta.
(...)
In quei giorni la città era diventata un labirinto di specchi, sparivano persone, apparivano riflessi di vecchie conoscenze, Il giorno e la notte si scambiavano freneticamente e per le strade comparivano, di tanto in tanto, luoghi e ricordi del passato di molti, a volte anche contemporaneamente e fusi insieme. I pochi cittadini ancora capaci di comprendere la situazione si erano divisi, alcuni volevano tornare nella loro terra madre, altri invece desideravano trovare una nuova dimora nel mondo esterno; prima che l’ultimo granello di magia si depositasse al suolo, decretando la fine.
(...)
Non credevo fosse ancora aperto un bar in quella silenziosa catacombe. Un adorabile punto di ristoro dai caldi colori marroni era apparso vicino alla biblioteca cittadina in rovina. Mi bastò una rapida occhiata per carpire la provenienza di quella confusa opera architettonica. L’apocalisse mi aveva fatto proprio uno splendido regalo.
Mi sedetti al mio posto e l’aspettai, non c’è molto d’'aggiungere. Era un pezzo del mio passato; l’arrogante stanza da tè di mia madre non mi era mai sembrata così accogliente. Non mi bastava che aspettare il suo arrivo, peccato fosse già arrivata.
Era già lì. Era sempre stata davanti a me.
"Regina."
"Malefica."
Non compresi cosa fosse successo. Non che fosse importante arrivati a quel punto.
“Sei in ritardo. Pensavo amassi le rese dei conti.”
“Mai quanto te, cara.”
Mi rispose sorridendo .
“Bel posto vero?”
“E’ solo una delle tante sale da tè. Abbiamo passato molti pomeriggi in posti del genere a parlare di banalità.”
“Però questa volta è l’ultima. Tutto è speciale se fatto per l’ultima volta.”
Mi guardò storta e preoccupata allo stesso tempo. Odiava vedermi arrendevole, solo lei poteva permetterselo. Ed era giusto così.
“Non puoi andartene?”
“Sono finite le scappatoie. Tutto quello che conosciamo ha raggiunto l’apice. La magia si è spezzata, e con essa io. ”
“Ma…”
“Non essere in pena, sono morta da tempo, questo ufficializzerà solamente il tutto. Sono polvere da ann- Ecc!”
“Malefica!”
“Ferma! Non alzarti. Non è niente... Ci sono abituata.”
Guardai fuori dalla finestra la città brillare, riuscivo a scorgere l’essenza di ogni cosa mutare in cristallo e ascendere lentamente al cielo. Potevo sentirne l’odore e percepirlo al tatto. Era fine, In tutti i sensi letterari possibili. Quell'impercettibile color morte era penetrato nei miei polmoni da giorni. Strinsi i denti e deglutii. Non potevo mostrarmi debole, non davanti a Regina. Non me l’avrebbe mai perdonato, anche se stavo morendo.
“Non vorrai morire proprio adesso spero. Sarebbe patetico, sai?”
Rise, di gusto. Sapeva che tutto sarebbe andato in malora ma era calma, o perlomeno provava a esserlo. Quel grazioso tocco di orgoglio palesemente forzato inserito in ogni più piccola azione era inconfutabile. Aveva paura, ma non voleva ammetterlo. Voleva essere forte per entrambe, come al solito.
“Tranquilla. Sono sopravvissuta per secoli, posso resistere ancora un po'… Forza! Prendi il tuo libretto, siamo qua per un intervista no? O forse era un testamento? O delle ultime memorie? Insomma, prendi una penna e datti da fare. Da dove vuoi che cominci? Così tante cose, così poco tempo...”
Edited by Maleficent Mary - 13/8/2017, 20:39.
Cara ReginaTi ho voluto bene |
